ADRIA
Adria città in provincia di Rovigo con 20.442, abitanti è il secondo comune più popolato della provincia. Le prime tracce storiche risalgono al periodo tra X ed VI secolo (e si chiamava Hatria o Atria) quando i Veneti costruirono palafitte sul terreno paludoso che, all'epoca si affacciava sul mare. Altrettanto antica è la frequentazione greca del delta del Po (XII-XI secolo a.C.). Le molti lagune presenti anticamente lungo tutta la costa settentrionale, che andava dalle foci del Po fino a Grado, rendevano sicura la navigazione. L'interesse dei Greci per questa zona era dato dal fatto che nel Delta del Po veniva commercializzata l'ambra proveniente dal Baltico, una delle più importanti e pregiate. All'inizio del VI secolo a.C Adria era ancora un semplice insediamento etrusco , che a quei tempi sfociava nel mare e seguiva quello che oggi è il corso del Canal bianco, che all'epoca era chiamato Po di Adria. I Greci per gestire meglio la vendita di ambra in tutto il Mediterraneo, fondarono un emporion per curare direttamente l'importazione. In quesro modo Adria divenne così famosa da dare il suo nome prima al ramo del Po su cui sorgeva, indi al golfo tra la foce del Po e l'Istria Adrias Kolpos) e poi all'intero mare fino al Golfo Jonio (che per i greci si chiamava Ionios Kolpos). Per la posizione considerata strategica Adria, nel 385 a.C venne rifondata come colonia della potente Siracusa, nel quadro dell'espansione commerciale in Adriatico promossa dal tiranno siracusano Dionisio il grande. Le nuove colonie sorsero ad opera degli avversari politici dai tiranni, che vi stabilirono il regime democratico che era stato cancellato nella madrepatria. Insieme ad Adria vennero fondate Ancona e Issa. In seguito Adria devene preda dei Galli. Il continuo interramento del delta del Po dalla Rotta di Sermide (VIII secolo a.C), che ne cambiò il corso che allora arrivava fino all'attuale Ficarolo e poi piegava verso sud, allontanò la città dal mare; così facendo fù sempre più problematica la prosecuzione dell'attività portuale. Quando passarono le invasioni barbariche, il porto di Adria aveva già perso la sua maggior importanza, ma non fu la fine Adria assunse un nuovo ruolo di mportante bastione militare, all'interno dei territori amministrati dalla Chiesa di Roma. La fine del porto di Adria arrivò in seguito alla rotta della Cucca.
La rotta della Cucca del 17 ottobre 589 è stata una disastrosa alluvione causata dallo straripamento dell'Adige che, secondo la tradizione storiografica veneta, sarebbe stata la causa dello sconvolgimento idrografico che tra il VI e l'VIII secolo modificò sostanzialmente il panorama fluviale del basso Veneto. Così anche ad Adria vide sconvolta l'intera idrografia del territorio circostante. Adria tra il VII e l'VIII secolo divenne un feudo vescovile indipendente da quello di Ravenna. In seguito alla trasformazione in comune divenne un possedimento estense e ci rimase anche di fronte all'espansione della Repubblica di Venezia. Nel XVI ormai Adria era poco più che un villaggio in mezzo a una palude malarica, ma improvvisamente nel Seicento, quando ebbe inizio l'opera di bonifica della valle polesana cominciò ad assumere di nuovo importanza. L'invasione di Napoleone Bonaparte, nel 1796 portò Adria a far parte del Distretto di Padova. Adria nel 1797 fece anche parte dell'impero austriaco con il trattato di Campoformio: in seguito agli accordi di pace stipulati con Napoleone con lo scioglimento della prima coalizione antifrancese. Con un decreto del 27.2.1798 gli austriaci restituirono i diritti in precedenza avuti dalla Serenissima e istituirono la Provincia di Adria. Dopo la vittoria di Marengo del 14 giugno 1800 i francesi tornarono. Finalmente Adria dal 1802 al 1813 entrò a far parte della Repubblica Italiana, trasformata nel 1805 in Regno d'Italia,amministrativamente incorporata nel Dipartimento dell'Adriatico con capoluogo Venezia. L'invasione napoleonica non venne accolta positivamente; maggior favore incontrarono gli Asburgo quando conquistarono il Veneto. Sconfitto Napoleone, in seguito della restaurazione operata dal Congresso di Vienna, nel 1815 Adria fu inclusa nel regno Lombardo Veneto, sotto Prefettura di Rovigo. Gli Austriaci pur non essendo “tanto amati” dai veneti, migliorarono notevolmente le infrastrutture e la qualità delle città, comprendendo anche Adria, sostituendo nelle posizioni gestionali di importanza i veneti con amministratori austriaci. L'altro passo sarebbe stata la pulizia etnica della popolazione veneta come si fece in Dalmazia ed Istria, dove gli austriaci chiudevano tutte le scuole italiane e a forzare l'immigrazione slovenia e croata.
Monumenti e luoghi di interesse
Cattedrale Nuova dei Santi Pietro e Paolo.
l''edificio sacro di Adria dove tutt'oggi ha ancora sede la Diocesi di Adria-Rovigo. Chiesa di Santa Maria Assunta della Tomba, Modificata più volte fino ad assumere l'aspetto attuale nel 1718 ed il cui nome sembra provenire dalla vicinanza di una tomba romana, citata in antichi documenti ritrovati con ad tumbam (latino vicino alla tomba). La tradizione vuole che il vecchio campanile, che fù abbattutto nel 1928 per cedere il posto a quello odierno, sorgesse su un faro di segnalazione dell'antico porto romano.E' Conservata al suo interno una fonte battesimale di forma ottagonale, che risale al VII o VIII secolo sulla quale inciso il nome del vescovo Bomo, il terzo della diocesi di Adria. Oltra a dipinti, altorilievo in terracotta raffigurante la Dormitio Virginis ed attribuito a Michele da Firenze.
Cattedrale Vecchia di San GiovanniRisalente al XI secolo c.a. Elevato a destra dell'edificio della nuova cattedrale. (Fu edificata negli anni 30 c.a una pregevole e suggestiva riproduzione della Grotta di Lourdes). Al suo interno troviamo: un bassorilievo in gesso riproducente il battesimo di Gesù ei medaglioni degli evangelisti, interessante è la serie dei nomi dei vescovi di Adria, con i rispettivi stemmi disposti longo il perimetro interno delle mura laterali. Sotto la Cattedrale Vecchia di San Giovanni, l'alto Medioevo ha lasciato un significativo segno della presenza cristiana in città, con i resti ancora visibili di ad una cripta di forma semicircolare, per alcuni risalente al V-VI sec., con affreschi pittorici di chiaro stile bizantino, che rappresentano gli apostoli.
PalazziVilla Brusemini-Colognesi-Marotto
Villa Emo, Cavallari
Villa Grassi, Baroni
Villa Tretti
Villa Papadopoli
Villa Mecenati (sede del Conservatorio "A.Buzzolla")
Palazzo Bocchi (sede della Fondazione Scolastica "Dr. Nob. Carlo Bocchi")
Palazzo Casellati
Palazzo del Vescovado
Palazzo Tassoni (Sede municipale)
MuseiMuseo Archeologico Nazionale di Adria: il nucleo originario di quanto attualmente esposto nel Museo di Adria, proviene dal reperti collezionati negli anni da alcuni membri della famiglia Bocchi, a partire a fine 700, ed in particolare da Francesco Girolamo Bocchi. Sono ora conservati importanti reperti di epoca etrusca e romana, testimonianza del fiorente commercio portuale che aveva la città situata sul mare e nelle vicinanze di uno dei principali rami del Po. Molto importante la presenza di numerosi oggetti in vetro provenienti sai dai vicini insediamenti che di importazione orientale, molto interessante è una biga in ferro ritrovata assieme agli scheletri dei tre cavelli nella tomba di un guerriero celtico del IV secolo a.C.
TeatriIl teatro Comunale del Popolao (già "del Littorio"): sorge prospiciente al ramo cittadino del CanalBianco in linea con i canoni della scuola architettonica degli Anni Trenta, ed è tuttora molto attivo, relizzato sul progetto dell'architetto G.B. Scarpari ed inaugurato nel 24 settembre 1935 con Mefistofele di Arrigo Boito, diretto da Tullo Serafin (Interpreti furono per l'occasione Tancredi Pasero, Giovanni Malipiero, Rosetta Pampanini, Giulietta Simionato, Lamberto Bergamini, Sara Scuderi e Serafina Di Leo.
Gemellaggi - Ermont
- Kalisz
- Lampertheim
- Maldegem
- Rovigno
Ringrazio una mia Profesoressa per l'aiuto.