Alluvione del Polesine del 17 settembre 1882
L'alluvione del Polesine del 17 settembre 1882 fu un evento disastroso che colpì le provincie di Verona e Rovigo e il comune di Cavarzere.
Cronaca dell'eventoIl 15 settembre 1882 la piena dell'Adige aveva già provocato gravi danni a Verona.
Il 17 settembre alle 3:30 l'Adige ruppe gli argini in riva destra a Boschetto di Angiari, presso la "chiavica del Galletto", a 100 km dal mare Adriatico. Le acque disalveate devastarono le campagne della bassa veronese e del Polesine fino a riversarsi nel Tartaro-Canalbianco, provocando rotte negli argini di quest'ultimo a Bergantino, a Zelo e a Frassinelle Polesine.
I veneziani, al verificarsi di inondazioni a sud del Canalbianco, procedevano immediatamente al taglio degli argini della Fossa Polesella per facilitare il deflusso delle acque verso il mare; se anche in questo caso si fosse provveduto immediatamente al taglio, il disastro sarebbe stato di dimensioni decisamente più ridotte.
Ma il Genio Civile di Rovigo agì con colpevole ritardo, procedendo al taglio della Fossa solo il 30 settembre; nel frattempo si era allagato tutto il territorio dalle Valli Grandi Veronesi fino alla Fossa.
Territori colpitiTrentanove comuni furono devastati.
ConseguenzeLa commissione incaricata dal Ministero dei Lavori Pubblici stabilì di costruire due nuovi collettori in Polesine, uno per lato del Canalbianco, lasciando quest'ultimo come scolo esclusivo delle Valli Grandi Veronesi; solo il Collettore Padano Polesano a destra fu però effettivamente realizzato.
In seguito alla conseguente carestia, 63 000 persone emigrarono in America meridionale; furono anche poste le basi per i movimenti conosciuti come "La Boje".
A ricordo della catastrofe, fu posta una lapide nel portico della Rotonda a Rovigo, dove molti sfollati dalle campagne furono temporaneamente alloggiati nei giorni seguenti all'alluvione.
Tratto da wikipedia, Alluvione del Polesine del 17 settembre 1882 (wikipedia)